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Kinesiologia e le EmozioniProbabilmente tutti noi abbiamo provato rabbia, paura, tristezza, noia, chiusura, afflizione, esasperazione, indignazione, sospetto, gelosia, terrore, malinconia, delusione, imbarazzo, ansia e molte altre emozioni che spesso sono definite come "negative", e probabilmente abbiamo provato anche allegria, gioia, tenerezza, dolcezza, divertimento, fierezza, serenità, eccitazione ed altre emozioni spesso definite come "positive". Ma cosa sono veramente le emozioni? Etimologicamente emozione deriva dal latino “e movere”, muovere da, cioè qualcosa che muove dall’interno di noi. Anatomisti e biologi spiegano le emozioni come una serie di fenomeni fisiologici che modificano il nostro organismo: alterazioni del ritmo cardiaco e respiratorio, del tono muscolare, emissione di umori corporei esterni ed interni, variazione dell’acidità, tremori, acutizzazione di alcuni sensi e percezioni, stato di benessere o malessere, variazione di ormoni nel corpo, alterazione del controllo neurologico da parte del cervello. Evolutivamente le emozioni svolgono una funzione fondamentale, in quanto permettono la sopravvivenza in situazioni in cui non abbiamo altri mezzi a disposizione. Prima che la mente si strutturi adeguatamente abbiamo solo due modi per poter sopravvivere: le emozioni e la cura degli altri. Centinaia di milioni di anni di vita come rettile prima e come mammifero poi ci hanno portati a sviluppare un sofisticato sistema emozionale che ha permesso a noi come a tutti gli altri animali di sopravvivere in condizioni a volte pericolose. Se una situazione ha provocato la morte o la sofferenza di qualcuno della nostra specie, spesso associeremo l’emozione della paura a quella situazione e la eviteremo. Se qualcuno ci porta via il cibo, la casa o i figli è probabile che avremo grosse difficoltà a sopravvivere ed allora svilupperemo l’emozione della rabbia. Se qualcuno ci sottrae la compagna o il compagno potremmo sviluppare la gelosia, perché senza prole e senza partner non sopravvivremo. Se non faremo niente moriremo di fame ed allora svilupperemo la noia e così via... Queste emozioni fondamentali sono codificate nel DNA e nell’inconscio collettivo e ci vengono trasmesse attraverso i modelli culturali dai nostri genitori ed educatori. L’essere umano però ha la capacità di sviluppare strumenti più evoluti per sopravvivere ed evolvere: il principale è la mente. La mente è una struttura relativamente giovane, probabilmente ha qualche decina di migliaia di anni, pochi rispetto alle emozioni e agli istinti. La mente è una struttura più lenta, perché richiede maggiori elaborazioni rispetto alle risposte istintive ed emotive. Inoltre, il maggior numero di elaborazioni ha come conseguenza una più elevata complessità: è come avere un software molto potente ed elaborato rispetto ad uno semplice ed immediato. Le emozioni non spariscono al comparire delle strutture mentali, bensì rimangono in sottofondo, pronte ad agire in caso di necessità, quando le parti superiori non rispondono adeguatamente allo scopo. Il problema è che spesso le emozioni agiscono anche quando non è necessario, rispondendo a stimoli in maniera automatica: se è giusto che un bambino abbia paura e si arrabbi perché la mamma si allontana e non lo guarda, questo non lo è più quando il bambino cresce e diventa adulto. La rabbia serve ad un animale per difendere il suo territorio, ma non ad un uomo. Essendo però molto antiche e profonde e soprattutto avendoci permesso di arrivare vivi fin qui, è molto difficile lasciarle andare. Purtuttavia, oltre un certo livello esse possono "intralciare" il cammino evolutivo e chi vuole proseguire si vede costretto a "sostituirle" con le qualità spirituali. Abbiamo un peculiare attaccamento romantico alle emozioni, spesso si ritiene che una vita senza emozioni sia arida e non valga la pena di essere vissuta. Kinesiologia EmozionaleSecondo Rudolf Steiner, fondatore dell'Antroposofia, le Emozioni sono organi di senso. Partendo da questo presupposto lai Kinesiologia Emozionale esplora le grandi potenzialità contenute nelle emozioni ed insegna ad utilizzarle per conoscersi, per stare meglio e per evolvere. Il lavoro con le emozioni passa attraverso l'analisi delle Ferite Primarie e dei bisogni profondi, che possono essere soddisfatti o insoddisfatti. Quando un bisogno è insoddisfatto si genera un'emozione giudicata negativamente, quando è soddisfatto si genera un'emozione giudicata positivamente. Magari si associano le emozioni ad eventi specifici, ma tali eventi generano emozioni luce se i bisogni sono soddisfatti ed emozioni ombra se i bisogni non sono sodisfatti. Lo stesso evento può generare rabbia o gioia in due persone diverse o nella stessa persona in due fasi diverse della sua evoluzione.
A cura di Asa. |
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